Nonostante la Federal Reserve abbia annunciato una pausa nel rialzo dei tassi di interesse, appagando le aspettative degli investitori, i mercati delle criptovalute hanno registrato un’impennata della volatilità, impedendo la concretizzazione di uno slancio rialzista.
Erano davvero in tanti ad attendersi uno stop, o meglio una pausa della Fed, nella lunga sequenza di aumenti decisi dal presidente Jerome Powell. Tuttavia, nonostante la decisioni di bloccare temporaneamente l’inasprimento della politica monetaria, la Federal Reserve ha comunque ribadito il suo impegno a ridurre l’inflazione elevata, annunciando che in futuro saranno necessari almeno due aumenti.
A seguito dell’annuncio, nella giornata di ieri il mercato cripto ha subito un brusco crollo, con le principali valute che sono scese ai livelli visti per l’ultima volta nel marzo 2023.
Bitcoin (BTC) è scivolato sotto i 25.000 dollari per la prima volta in tre mesi, mentre la capitalizzazione del mercato globale delle criptovalute è scesa del 3,6% nelle ultime 24 ore, attestandosi attualmente a 1,06 trilioni di dollari.
Per capire a fondo i motivi di questo repentino “crypto crash” è necessario analizzare la differenza tra la volatilità realizzata e quella implicita.
Nonostante l’instabilità del mercato, i livelli di volatilità implicita non sono aumentati di pari passo con le maggiori fluttuazioni dei prezzi, mentre la volatilità realizzata riflette ciò che si è effettivamente verificato in passato, descrivendo come il mercato anticipi la volatilità futura.
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Perché il mercato cripto è crollato nonostante la pausa sul rialzo dei tassi?
È possibile che le accuse della Securities and Exchange Commission (SEC) contro Binance e Coinbase siano il motivo per cui non c’è stata una reazione rialzista alla pausa del rialzo dei tassi decisa dalla Fed.
Inoltre, dopo la decisione del FOMC del 14 giugno, anche il mercato azionario ha registrato una certa volatilità, con il Dow Jones che ha perso 200 punti in pochi minuti a seguito dell’annuncio.
Nel frattempo, l’indice S&P 500 – un altro indice di mercato significativo – ha raggiunto un massimo di 13 mesi. Inoltre, i prezzi delle criptovalute continuano ad avere una forte correlazione con il Dow e l’S&P 500. Secondo DefiLlama, il TVL di tutti i protocolli è sceso dello 0,5% nelle ultime 24 ore.
La maggior parte delle principali banche continua a ritenere che l’economia USA stia procedendo su un sentiero che porterà a una recessione ad un certo punto del 2023.
A tal proposito, un recente studio che prende in considerazione più di 1.000 dati ha rivelato che la fiducia degli investitori sull’attuale posizione dell’economia statunitense è ancora bassa.
Sebbene l’economia svolga un ruolo centrale nel sentiment degli investitori, questi ultimi sono attualmente preoccupati soprattutto per il controllo normativo negli Stati Uniti. Le recenti azioni legali della SEC sono le ultime di una lunga serie di disaccordi, incomprensioni e sfiducia riguardo al reale utilizzo degli asset digitali.
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