Il nuovo CEO di FTX John Ray ha confermato i piani per il rilancio dell’exchenge ormai fallito, dopo aver recentemente presentato una proposta per il riavvio di FTX.com.

Secondo le ultime indiscrezioni, il nuovo exchange servirà solo i clienti offshore, mentre gli ex detentori del token FTT, lanciato l’8 maggio 2019 come criptovaluta nativa della piattaforma di trading FTX, non avranno diritto a ricevere nulla.

Per portare a termine il suo piano, il cripto exchange in bancarotta sta anche cercando di raggruppare i suoi creditori in diverse classi di richiedenti. Nella documentazione che mette in evidenza il lavoro svolto da Ray durante il Chapter 11 è stato infatti tracciato un percorso specifico per ogni classe di creditori al fine di riavviare la piattaforma FTX con il supporto di investitori terzi.

Tuttavia, prima di prendere una decisione definitiva, la società deve trovare un accordo collettivo.

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John J. Ray III: “L’obiettivo di FTX è uscire dalla bancarotta”

Nel comunicato ufficiale per il rilancio del defunto exchange FTX, l’Amministratore Delegato e Responsabile della Procedura di Ristrutturazione della piattaforma, John J. Ray III, ha dichiarato:

Il nostro obiettivo è raggiungere un piano consensuale che ci permetta di uscire dalla bancarotta. Ci impegniamo a risolvere questi problemi nel terzo trimestre del 2023 e a presentare un piano modificato e una dichiarazione informativa nel quarto trimestre del 2023“.

Per quanto riguarda la suddivisione dei ricorrenti in specifiche classi di creditori, il primo gruppo sarà composto da persone associate all’exchenge offshore FTX.com, seguito dai clienti della filiale statunitense e dai clienti della piattaforma NFT, che vantano crediti generici non garantiti, crediti garantiti e i crediti subordinati comprensivi di imposte e sanzioni pecuniarie.

Tra i creditori generali sono stati inclusi anche i finanziatori di Alameda Research, la società di cripro trading co-fondata nel settembre 2017 da Sam Bankman-Fried e Tara Mac Aulay, anch’essa finita in bancarotta come FTX.

Nella documentazione per il rilancio dell’exchenge si legge anche che gli ex clienti di FTX.com potranno scegliere di unire i loro beni per creare un “exchange offshore” o una piattaforma “riavviata” non disponibile negli Stati Uniti. Il documento precisa inoltre che i debitori hanno la possibilità di rinunciare ai pagamenti in contanti per ottenere in cambio una partecipazione nel nuovo exchange.

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