Il 2023 potrebbe essere un anno cruciale per le criptovalute, in un panorama ricco di argomenti macro e tecnici a favore di Bitcoin.
Poiché il sistema bancario globale continua a mostrare segni di deterioramento, nonostante il salvataggio dei correntisti della Silicon Valley Bank e l’acquisizione di Credit Swisse da parte di UBS, gli investitori stanno riponendo maggiore fiducia nel Bitcoin, in quanto asset non correlato e resistente tanto all’inflazione quanto alle politiche monetarie delle banche centrali.
Le criptovalute come copertura dall’inflazione
Mentre il governo statunitense continua ad accumulare debito, Bitcoin può rappresentare una valida copertura contro la svalutazione del dollaro.
Inoltre, dal momento che le banche centrali di tutto il mondo hanno acquistato quantità record di oro, si può prevedere un potenziale “big bang” quando i paesi ai margini del sistema finanziario adotteranno beni al portatore privati e resistenti alla censura come il Bitcoin.
L’attuale ciclo della criptovaluta presenta notevoli somiglianze con i cicli precedenti e ci sono diversi argomenti tecnici a sostegno di una tesi rialzista per BTC.
Tra questi, il Bitcoin storicamente non è mai sceso per due anni solari consecutivi e la durata e l’entità dell’attuale mercato ribassista sono vicine alle medie storiche.
Inoltre, quando il rapporto di leverage dell’asset è sceso, sia i futures che gli swap perpetui sono stati scambiati in backwardation, e questo suggerisce che il mercato è stato pesantemente coperto da ulteriori rischi di ribasso.
Le difficoltà di mining trovano uno sbocco
Negli ultimi tre anni, nonostante un piccolo calo dopo il crollo dell’ecosistema Terra-Luna a maggio 2022, l’hash rate e le difficoltà di mining di Bitcoin sono costantemente aumentate.
Nonostante queste sfide, ci sono però alcuni motivi per essere ottimisti. Ad esempio, alcune moratorie sul mining sono state allentate in Paesi come il Kazakistan e l’Iran, mentre la Russia ha annunciato l’intenzione di costruire più impianti di generazione di energia in Siberia per i minatori di Bitcoin.
La crisi finanziaria è un vantaggio per le criptovalute?
Mentre i mercati finanziari mondiali attendono con il fiato sospeso la decisione della Federal Reserve sul prossimo rialzo dei tassi di interesse, si avverte una certa preoccupazione per le potenziali ripercussioni sul fragile settore bancario.
I recenti crolli della Silicon Valley Bank e della Silvergate Bank, insieme alla fusione di UBS con la travagliata Credit Suisse, hanno provocato scossoni in tutto il sistema finanziario globale.
La Federal Reserve si trova ora di fronte a un delicato gioco di equilibri: deve dare priorità alla stabilità bancaria, rischiando di alimentare l’incertezza del mercato, o adottare un approccio più aggressivo per frenare l’inflazione, rischiando di esacerbare la crisi bancaria?
Le conseguenze di questa decisione si ripercuoteranno senza dubbio su tutto l’ecosistema finanziario, con le criptovalute pronte a capitalizzare l’inevitabile volatilità.
Market now thinks there is a higher probability of no hikes at the next FOMC than 25 bps. The economy is getting sick quickly. pic.twitter.com/4BW61xAUeU
— Benjamin Cowen (@intocryptoverse) March 15, 2023
Le ambizioni cripto dell’Asia crescono
Nonostante i venti contrari alla regolamentazione che affliggono il settore delle criptovalute negli Stati Uniti, l’Asia sta emergendo come un terreno fertile per l’innovazione degli asset digitali. Hong Kong, in particolare, sta facendo passi da gigante per diventare il principale hub per le criptovalute.
Con il sostegno di Pechino, gli sforzi di Hong Kong per stabilire un quadro normativo completo per le valute digitali hanno suscitato un notevole interesse da parte delle società cripto di tutto il mondo.
E mentre la città si prepara a consentire agli investitori privati di negoziare token importanti come Bitcoin ed Ethereum, il governo continua a introdurre norme sulle criptovalute e le stablecoin (previste per il 2024), e a lavorare a un regime normativo per gli exchange centralizzati (CEX), la cui entrata in vigore è prevista il 1° giugno 2023.
Attualmente, il 10% delle circa 800 società fintech di Hong Kong si occupa di asset digitali.
L’impegno incrollabile dell’Asia nel promuovere un ecosistema favorevole alle criptovalute in mezzo alle difficoltà normative dell’Occidente è destinato a fungere da potente catalizzatore per l’impennata dei prezzi delle cripto, preannunciando una nuova era di crescita e innovazione nello spazio degli asset digitali.