Oggi (giovedì 21 luglio) la Banca centrale europea (BCE) ha alzato i tassi di interesse nell’eurozona per la prima volta in 11 anni. Questa decisione deriva soprattutto dal fatto che l’inflazione elevata e in continuo aumento (8,6% a giugno) sta diventando la preoccupazione principale dei banchieri centrali.

L’aumento del tasso di interessa sarà di 50 punti base (0,5%), passando da -0,5% a 0%, ed è superiore a quanto previsto dagli analisti. Ciò segna un allontanamento dal contesto di tassi di interesse zero che l’UE stava vivendo dal 2016.

L’opinione generale era che la BCE avrebbe aumentato i tassi di soli 25 punti base, ma negli ultimi giorni un aumento di 50 punti era stato dato come sempre più probabile a causa dell’impennata dei prezzi al consumo in tutta l’eurozona.

“Il Consiglio direttivo ha ritenuto opportuno fare un passo più ampio nel suo percorso di normalizzazione dei tassi ufficiali, rispetto a quanto segnalato nella sua riunione precedente”, ha affermato la BCE.

Tasso di interesse della BCE prima dell’aumento:

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L’euro ha subito in rialzo dopo la decisione della BCE, ed è salito dello 0,8% rispetto al dollaro con il cambio eur/usd adesso a $ 1,026.

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L’opinione degli esperti

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Christine Lagarde

Commentando prima dell’aumento dei tassi, gli analisti della Deutsche Bank hanno affermato in una nota ai clienti citata dalla CNBC che i dati non pubblicati sulle aspettative di inflazione potrebbero aver preoccupato i funzionari della BCE. Di conseguenza, hanno deciso per un aumento di 50 punti base del tasso d’interesse.

Inoltre, gli analisti hanno anche menzionato il cosiddetto strumento anti-spread su cui si è concentrata di recente la presidente della BCE, Christine Lagarde, affermando che un aumento di 50 punti base aiuterebbe a negoziare i dettagli di tale strumento.

Lo strumento anti-spread è stato indicato anche da altri, con Dirk Schumacher di Natixis che ha scritto in una nota che Lagarde probabilmente sottolineerà la “natura temporanea” di tale strumento.

“notevole la determinazione della BCE a garantire l’integrità dell’unione monetaria, cercando così di evocare lo spirito del “whatere it takes”. La linea sottile sulla qual la Lagarde si deve muovere aumenta il rischio di scatenare malintesi e portare a un mercato irregolare”, ha affermato Schumacher.

Andrew Kenningham, capo economista per l’Europa di Capital Economics, ha dichiarato: “Pensiamo che questo sarà il primo di una serie di aumenti con cui la BCE porterà il tasso sui depositi a circa il 2% entro l’anno prossimo”.

“Pensiamo anche che la banca alla fine dovrà utilizzare il suo nuovo programma di acquisto di attività per evitare un’altra crisi dell’eurozona”, ha aggiunto.

La crisi alle porte

L’aumento dei tassi arriva mentre l’eurozona è alle prese con la sua peggiore inflazione di sempre. All’inizio di questa settimana, Eurostat ha pubblicato nuovi dati che hanno mostrato che l’inflazione annuale ha raggiunto l’8,6% a giugno. L’obiettivo di inflazione della BCE è del 2%.

E sebbene l’inflazione in Europa rimane ancora inferiore all’inflazione vista negli Stati Uniti il mese scorso, del 9,1%, i tassi negli USA sono stati aumentati all’1,75%, mentre la BCE ha mantenuto il tasso a zero.

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La riluttanza ad aumentare i tassi nell’eurozona ha portato a una significativa debolezza dell’euro nei confronti del dollaro USA, con la parità tra le due principali valute fiat raggiunta a luglio per la prima volta in 20 anni.

Nonostante queste manovre correttive, l’economia si sta indebolendo rapidamente poiché la Russia sta limitando i flussi di gas naturale nel continente, in seguito alle sanzioni imposte dall’UE, e i prezzi dell’energia salgono alle stelle. Goldman Sachs si aspetta che Germania e Italia entrino presto in recessione.

Lo strumento “anti-spread” si riferisce al lavoro svolto dalla BCE per evitare che le differenze nelle condizioni di mercato dei titoli di Stato nell’area euro diventino troppo ampie. La progettazione dello strumento anti-spread è oggetto di intense trattative all’interno del Consiglio direttivo della BCE, composto da 25 membri.

Questo strumento, chiamato TPI, potrà essere utilizzato per acquistare titoli di Stato e per contrastare dinamiche di mercato ingiustificate e disordinate.

Il rialzo dei tassi della BCE segna la fine dell’era di politica monetaria estremamente accomodante, che ha caratterizzato l’ultimo decennio nell’Eurozona. Infatti, la Banca Centrale Europea ha già annunciato che sono in arrivo ulteriori aumenti dei tassi.

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