In una svolta positiva per l’economia europea, le banche dell’Eurozona sono riuscite a superare lo stress dell’EBA – l’Autorità Bancaria Europea – in collaborazione con la BCE. La prova ha preso in esame la resilienza di 70 banche provenienti da 16 paesi europei, coprendo l’80% degli asset del settore bancario dell’UE.
In particolare, si è valutata la capacità degli istituti di resistere a uno scenario avverso, caratterizzato da shock negativi sulla crescita economica, un tasso di disoccupazione più alto e tassi di interesse e spread più elevati sui crediti.
Cosa sono e come funzionano gli stress test dell’EBA
Questi test vengono realizzati dall’European Banking Authoruty (EBA) in collaborazione con il meccanismo di vigilanza unico (Single Supervisory Mechanism, SSM), la Banca centrale europea (BCE) e il Comitato europeo per il rischio sistemico (European Systemic Risk Board – ESRB).
L’obiettivo è quello di aiutare le autorità competenti a valutare la capacità delle banche analizzate di soddisfare i requisiti prudenziali in scenari avversi in un orizzonte temporale di tre anni (2023-2025).
Il test è stato condotto analizzando il bilancio statico di ciascun istituto a fine dicembre 2022, senza tenere conto di future strategie di business e altre operazioni manageriali decise da quel momento in poi.
Nell’ultimo esame sono state analizzate 70 banche dell’Eurozona, che rappresentano l’80% circa degli asset del sistema bancario europeo, ipotizzando il peggior scenario avverso mai utilizzato dall’EBA, che considera come esempio un calo cumulativo del PIL del 6%, un inflazione al 20%, un elevata disoccupazione e un’eventuale crisi del real estate.
Esito positivo per le banche italiane
Il risultato del test è stato sorprendente positivo per le banche italiane, che hanno superato sia gli istituti francesi che quelli tedeschi.
Qualora dovesse verificarsi lo scenario avverso previsto dall’EBA, le banche italiane avrebbero un capitale medio pari all’11,6%, rispetto a una percentuale compresa tra il 9% e il 10% per le banche di Francia e Germania.
La migliore è stata UniCredit, che ha dimostrato un’elevata resilienza di fronte agli stress test, con una riduzione del livello di capitale “significativamente inferiore rispetto ai risultati del test del 2021“, come sottolineato nella nota dell’istituto.
Seguono Intesa Sanpaolo, che ha confermato la sua solidità anche nel più avverso scenario del test, Banco BPM, BPER Banca e Banca Monte dei Paschi di Siena, che a loro volta hanno ottenuto risultati positivi, rafforzando ulteriormente la posizione complessiva delle banche italiane nei test di stress.
La resilienza delle banche italiane conferma, quindi, la forza e la stabilità del sistema bancario del Paese, indicando il buono stato di salute dell’economia italiana nel suo complesso. Inoltre, dimostra anche che le banche italiane sono in grado di affrontare eventuali sfide economiche future, siano a livello nazionale che globale.
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