Altra brusca frenata degli indici PMI dell’Eurozona, che si sono rivelati tutti inferiori alle stime per il mese di luglio, con l’indicatore del settore manifatturiero che è sceso a 42,7 punti, rispetto ai 43,4 di giugno, raggiungendo i minimi in 38 mesi.
Dalla lettura degli ultimi dati raccolti dall’indagine HCOB PMI-S&P Global, a luglio 2023 la produzione economica dell’Area Euro è diminuita al tasso più veloce in otto mesi, segnalando un debole inizio del terzo trimestre.
Peggiora la contrazione del settore manifatturiero tranne che in Italia
Secondo l’indagine HCOB PMI-S&P Global, l’indice PMI manifatturiero dell’Eurozona è sceso a 42,7 punti dai 43,5 previsti, segnando la sesta contrazione consecutiva. L’indicatore si conferma così al di sotto della soglia dei 50 punti, facendo da spartiacque fra recessione ed espansione.
A livello nazionale, il PMI in Italia è salito a 44,5 punti, in aumento rispetto ai 43,8 punti del mese precedente e rispetto ai 44,2 punti del consensus. La Spagna registra una lieve contrazione a 47,8 punti dai 48 del mese precedente e sotto i 48,3 attesi, mentre il PMI della Francia si è attestato a 45,1 punti, in calo rispetto ai 46 precedenti, ma al di sopra dei 44,5 della stima preliminare.
In netto peggioramento il dato della Germania, che è sceso a 38,8 punti rispetto ai 40,6 precedenti, centrando però le attese.
“Pare che la recessione del manifatturiero rimarrà ancora un po’. – ha commentato Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso la Hamburg Commercial Bank – Il maggiore declino della produzione, dei nuovi ordini e del volume degli acquisti a inizio del terzo trimestre conferma la nostra idea che il corso generale dell’economia sarà turbolento durante la seconda parte dell’anno“.
L’economista ha poi spiegato che la contrazione del settore manifatturiero è il risultato del classico ciclo delle giacenze, ossia quando le aziende acquistano più materie prime del necessario.
Di conseguenza, le imprese si stanno adattando alla nuova realtà di ridotta domanda e tempi medi di consegna più veloci, con l’obiettivo di favorire il destoccaggio.
Pertanto, secondo Cyrus de la Rubia, nel 2024 ci saranno nuovi aumenti dei livelli di magazzino che consentiranno al settore di uscire dalla contrazione. “Fino a quel momento, però, avremo davanti tempi difficili” – ha concluso.
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