L’Antitrust ha chiuso l’istruttoria per presunto abuso di posizione dominante nei confronti del gigante statunitense dei motori di ricerca Google, accettando gli impegni proposti per facilitare il trasferimento dei dati degli utenti presenti nel suo ecosistema ad altre piattaforme.
Ad annunciarlo è stata l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), che ha ritenuto le soluzioni proposte dalla grande G idonee a rimuovere le preoccupazioni concorrenziali.
“Il gruppo” – spiega l’Antitrust – “ha presentato un pacchetto di tre impegni, due dei quali prospettano soluzioni integrative di Takeout, il servizio che Google rende disponibile agli utenti finali per il backup dei propri dati, facilitandone l’esportazione verso operatori terzi.“
L’istruttoria era stata aperta dall’AGCM a seguito della richiesta da parte di Hoda, la società che gestisce il servizio Weople con lo scopo di garantire all’utente, previo consenso, di monetizzare i suoi dati; ma per farlo, Weople doveva prima avere accesso a tutti i dati dell’utente attraverso i suoi vari servizi.
Tuttavia, al momento di chiedere i dati a Google, Weople aveva avuto enormi difficoltà a causa degli ostacoli messi in piedi dal colosso di Mountain View, nonostante l’articolo 20 del Regolamento Generale per la Protezione dei Dati Personali (GDPR) garantisca il diritto alla portabilità dei dati “senza impedimenti da parte del titolare del trattamento“.
Google ha preso tre impegni per semplificare il trasferimento dei dati
Gli impegni proposti e assunti da Google nell’ambito dell’istruttoria aperta dall’AGCM sono tre e vengono descritti nel testo completo del provvedimento.
Due riguardano Takeout, il servizio che permette agli utenti di avere una copia di backup dei dati relativi al loro account Google, tra cui anche la cronologia delle ricerche su YouTube e le email inviate e ricevute tramite Gmail.
Il primo impegno prevede la possibilità di includere un link nelle applicazioni di terze parti che rimandano a Takeout “per facilitare la selezione e l’esportazione da parte degli utenti finali dei propri dati, in modo da poter condividerli con gli Operatori Terzi” e dove saranno preselezionate alcune categorie di dati, come “le mie attività”, “YouTube” e “Fit”.
Il secondo impegno, invece, riguarda la messa a disposizione della “documentazione e di informazioni dettagliate in merito ai campi dati relativi alle ricerche su Google Search, alla cronologia della navigazione su Chrome e a YouTube inclusi ne ‘Le mie attività’ “.
Il terzo impegno riguarda infine un nuovo strumento che verrà reso disponibile agli operatori di terze parti a partire dal prossimo primo ottobre – e per tutti gli altri entro il 31 marzo 2024 – “che permetterà la portabilità diretta dei dati da servizio a servizio, per gli operatori terzi autorizzati da un utente finale che ne faccia richiesta, in relazione ai dati forniti dall’utente stesso o generati mediante la sua attività sul motore di ricerca online di Google e della piattaforma YouTube“.
Il compromesso, spiega l’AGCM, garantisce un’importante automatizzazione della procedura disponibile per l’esportazione dei dati (Takeout), migliorando al contempo il meccanismo di interoperabilità che rende accessibili i dati disponibili nell’ecosistema Google a piattaforme terze.
Utenti e operatori potranno avvalersi di questo meccanismo fino al rilascio della soluzione di portabilità diretta da servizio a servizio, che – in base a quanto indicato dalla stessa azienda informatica statunitense – avverrà nel primo trimestre del 2024.
Inoltre, per effetto degli impegni, gli operatori terzi interessati ai dati di Google potranno iniziare a testare la citata soluzione di portabilità diretta per i servizi Google Search e YouTube con almeno sei mesi di anticipo rispetto al suo effettivo rilascio.
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