La strategia di Tesla (TSLA) di incrementare le vendite attraverso i tagli dei prezzi ha probabilmente favorito la più forte crescita dei ricavi degli ultimi cinque trimestri, trascinando però i margini di profitto ai minimi di tre anni nel periodo aprile-giugno.
Dalla fine dello scorso anno, il produttore di veicoli elettrici guidato da Elon Musk ha applicato sconti nei listini tra il 14% e il 25% per stimolare la domanda e placare la concorrenza di case automobilistiche consolidate come Ford Motor e di rivali cinesi come BYD.
Secondo i 19 analisti intervistati da Visible Alpha, i risultati di Tesla di mercoledì dovrebbero mostrare che il margine di profitto lordo è sceso al 18,9% nel secondo trimestre 2023, contro il 20,2% del trimestre precedente e il 25,9% di un anno prima.
Secondo Vitaly M. Golomb, un banchiere di investimenti tecnologici con oltre 20 anni di esperienza nel settore della mobilità, l’unico motivo per cui Tesla ha consegnato un numero leggermente superiore di auto nel secondo trimestre 2023 rispetto ai tre mesi precedenti è che ha praticato forti sconti a scapito dei suoi profitti.
“È chiaro che si tratta di un’azienda automobilistica con le stesse pressioni sulla catena di approvvigionamento e sulla domanda di altri produttori. Hanno persino un inventario crescente di Model 3 e Model Y di tre e sei anni fa che sembrano aver raggiunto un certo punto di saturazione della domanda“.
Nel trimestre Tesla ha prodotto 13.560 veicoli in più rispetto a quelli consegnati ai clienti. Anche se questo divario si è ridotto rispetto ai numeri del primo trimestre, si tratta di una tendenza preoccupante per l’azienda, che lo scorso ottobre aveva previsto di vendere tutte le auto prodotte entro il 2023.
La mancanza di nuovi modelli ha anche reso più difficile per l’azienda affrontare i rivali in Cina, dove la sua quota del mercato elettrico puro e ibrido plug-in è scesa all’8,8% dal 10,5% dei primi tre mesi del 2023, nonostante le consegne record di auto prodotte nel Paese.
“La quota di mercato di Tesla nel segmento EV probabilmente diminuirà nel tempo.” – ha dichiarato Seth Goldstein, analista di Morningstar – “Tuttavia, credo che il parametro più appropriato da considerare sia la quota di mercato totale di Tesla, che continua a crescere con l’aumento delle consegne“.
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Tasla punta anche sulle stazioni di ricarica
Con il rallentamento delle vendite di veicoli elettrici, Tesla si è mossa in modo aggressivo per conquistare una quota maggiore del mercato della ricarica negli Stati Uniti, nel tentativo di diversificare le proprie entrate.
Di recente, l’azienda ha infatti stretto accordi con Ford e General Motors per l’utilizzo del suo North American Charging Standard (NACS), una mossa che ha consentito al suo valore di mercato di raddoppiare quest’anno, raggiungendo gli 880 miliardi di dollari.
In seguito a queste partnership, diverse società di ricarica hanno dichiarato di voler adottare lo standard Tesla.
Sebbene ciò contribuisca poco al fatturato del secondo trimestre 2023, che secondo Refinitiv dovrebbe aumentare del 45,2% a 24,59 miliardi di dollari, gli analisti prevedono che in futuro incrementerà in modo significativo la top line dell’azienda.
In particolare, la banca d’investimento Piper Sandler stima che i ricavi di Tesla derivanti dalle sue stazioni di ricarica raggiungeranno i 9,65 miliardi di dollari nel 2032, con più della metà delle vendite provenienti da veicoli elettrici prodotti da altre case automobilistiche che utilizzano la sua rete.
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