Dopo 15 mesi e dieci rialzi consecutivi del costo del denaro, la Federal Reserve statunitense si prende una pausa e lascia invariati i tassi di interesse in una forchetta fra il 5 e il 5,25%.
Tuttavia, il presidente Jerome Powell avverte che l’inflazione rimane alta e altri due ritocchi al rialzo dei tassi saranno necessari entro la fine dell’anno.
Come spiegato al termine della riunione politica di due giorni del FOMC, le prossime strette monetarie dipenderanno dagli sviluppi economici e finanziari del Paese, con la Fed che ha assicurato di essere pronta a rivedere la sua “politica monetaria come appropriato se dovessero emergere i rischi che potrebbero impedire il raggiungimento degli obiettivi“, in particolare quelli “della stabilità dei prezzi e della massima occupazione“.
L’interruzione della stretta è quindi solo una pausa temporanea.
“Quasi tutti i partecipanti alla riunione del comitato di politica monetaria, pensano che sarà appropriato aumentare ancora un po’ i tassi entro la fine dell’anno“, ha spiegato Powell in conferenza stampa, senza però dare indicazioni sulle tempistiche dei prossimi rialzi.
La banca centrale ha iniziato ad aumentare il costo del denaro nel marzo del 2022 per contrastare l’inflazione che si è attestata al 4% a maggio, il valore più basso da due anni.
E dal momento che l ’inflazione rimane “elevata” rispetto al target del 2%, la Fed prevede tassi al 5,6% alla fine del 2023 e al 4,6% nel 2024, come si legge nelle tabelle allegate al comunicato finale della Banca Centrale.
“I rischi di inflazione sono ancora al rialzo e vogliamo vedere risultati tangibili di un calo“, spiega Powell.
Le reazioni dei mercati
Nonostante la Federal Reserve abbia annunciato una pausa nel rialzo dei tassi di interesse, appagando le aspettative degli investitori, Wall Street ha reagito negativamente alla decisione della Banca Centrale.
Dopo un avvio di seduta all’insegna della cautela, i listini americani si muovono decisi al ribasso con perdite che per il Dow Jone superano l’1,00%.
Anche i mercati delle criptovalute hanno registrato un’impennata della volatilità, subendo un brusco crollo ieri sera, con le principali valute che sono scese ai livelli visti per l’ultima volta nel marzo 2023.
In particolare, Bitcoin (BTC) è scivolato sotto i 25.000 dollari per la prima volta in tre mesi, mentre la capitalizzazione del mercato globale delle criptovalute è scesa del 3,6% nelle ultime 24 ore, attestandosi attualmente a 1,06 trilioni di dollari.
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