Neuralink, la startup di Elon Musk che si occupa di impianti cerebrali e che era stata valutata quasi 2 miliardi di dollari in un round privato di raccolta fondi due anni fa, ha ora un valore di circa 5 miliardi di dollari, in base alle transazioni azionarie effettuate privatamente e descritte a Reuters da cinque fonti a conoscenza della questione.

In base a quanto dichiarato da queste fonti, alcuni acquisti da parte di investitori rialzisti hanno aumentato la valutazione della società negli ultimi mesi, prima dell’annuncio del 25 maggio secondo cui autorità di regolamentazione statunitensi hanno approvato la sperimentazione umana del suo chip cerebrale.

Tuttavia, molti esperti ritengono che Neuralink potrebbe impiegare diversi anni per ottenere l’autorizzazione all’uso commerciale. Kip Ludwig, ex direttore del programma di ingegneria neurale presso i National Institutes of Health (NIH) degli Stati Uniti, ha affermato di aspettarsi “ottimisticamente” che la start-up tech potrebbe impiegare almeno altri 10 anni per commercializzare il suo impianto cerebrale.

Inoltre, l’azienda deve affrontare anche altre sfide, tra cui le indagini federali sulla gestione della ricerca sugli animali.

Tuttavia, in seguito all’approvazione della sperimentazione umana da parte della Food and Drug Administration (FDA) statunitense, nei giorni scorsi le azioni Neuralink sono state vendute privatamente agli investitori con una valutazione di 7 miliardi di dollari, pari a circa 55 dollari per azione.

Nel frattempo, Musk ha manifestato grandi ambizioni per Neuralink, affermando che il suo chip consentirebbe a persone sane e disabili di recarsi in strutture vicine per l’inserimento rapido di dispositivi per il trattamento dell’obesità, dell’autismo, della depressione e della schizofrenia.

Li vede persino utilizzati per la navigazione in rete e la telepatia. Tuttavia, un dirigente della start-up ha recentemente indicato obiettivi a breve termine più modesti, come aiutare i pazienti paralizzati a comunicare attraverso un testo computerizzato senza dover digitare.

Le transazioni azionarie, per una valutazione di circa 5 miliardi di dollari, sono state effettuate da azionisti come i dipendenti e i primi finanziatori dell’azienda, piuttosto che da Neuralink che ha venduto nuove azioni agli investitori.

Queste cosiddette transazioni secondarie sono però un indicatore imperfetto del valore di un’azienda, perché il loro volume è scarso e non hanno il consenso più ampio del mercato di una raccolta di fondi o di un’offerta pubblica iniziale (IPO).

Inoltre, l’aumento della valutazione di Neuralink nelle contrattazioni secondarie è in netto contrasto con quello di altre startup. Secondo il fornitore di dati Caplight, circa l’85% delle aziende pre-IPO sono attualmente valutate nelle contrattazioni secondarie con uno sconto medio del 47% rispetto al loro ultimo round di finanziamento.

In base a quanto rilevato dal fornitore di dati Pitchbook, nell’ultima raccolta fondi nota nel 2021, Neuralink ha raccolto 205 milioni di dollari con una valutazione di circa 2 miliardi di dollari.

Molte delle recenti vendite di azioni sono state effettuate a investitori relativamente piccoli, che in genere si concentrano più sull’ottenere una fetta di un’azienda di proprietà di Musk che sull’esaminarne la valutazione. L’importo massimo richiesto per le azioni Neuralink messe in vendita con una valutazione di 7 miliardi di dollari era di soli 500.000 dollari.

Sim Desai, amministratore delegato di Hiive, una piattaforma online dove vengono scambiate le azioni, ha dichiarato che la domanda di azioni Neuralink è stata “enorme“, aggiungendo che gli acquirenti sono disposti a pagare fino a circa 4,5 miliardi di dollari.

Tuttavia, alcuni esperti biomedici rimangono scettici. Arun Sridhar, scienziato e imprenditore specializzato in neuromodulazione, ha definito la valutazione di Neuralink “folle“, in base alla fase iniziale dello sviluppo clinico dell’impianto cerebrale.

Uno studio per valutare la sicurezza e la tollerabilità non è in alcun modo valido per giustificare una valutazione di 5 miliardi di dollari“, ha detto Sridhar, che ha contribuito a lanciare Galvani Bioelectronics, uno sviluppatore di impianti sostenuto da GSK Plc e Verily Life Sciences di Alphabet Inc.

Galvani non è un concorrente di Neuralink perché i suoi impianti in fase di sviluppo saranno installati in un’arteria della milza per aiutare a trattare l’artrite reumatoide, piuttosto che nel cervello.

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