Nell’Aula del Senato, durante la discussione sulla ratifica degli accordi Italia-Svizzera, il senatore Marco Lombardo di Azione ha letto un discorso sui lavoratori transfrontalieri scritto dall’intelligenza artificiale di ChatGPT.
“L’intervento che avete appena ascoltato non è mio e nemmeno il prodotto dell’intelligenza umana“, ha affermato il senatore bolognese dopo aver concluso il suo intervento.
Si tratta della prima volta che un parlamentare interviene in Aula con un testo interamente scritto ed elaborato da un algoritmo AI.
Per costruire il suo intervento, Lombardo è stato affiancato dal gruppo Engineering, che ha chiesto a Gpt-4 di elaborare un documento sulla base di un serie di indicazioni e suggerimenti.
L’intelligenza artificiale può migliorare la nostra vita quotidiana, ma come possiamo garantire che non crei nuove disuguaglianze e divisioni nella società?Il discorso del Senatore @mlombardo81 è stato scritto dall’IA e nessuno di noi sarebbe stato in grado di distinguerlo da… Mostra altro
E così “per la prima volta nella storia del nostro Parlamento”, ha sottolineato il senatore, nell’aula di Palazzo Madama è andato in scena “un intervento interamente prodotto da un algoritmo di intelligenza artificiale”.
“Sareste stati in grado di distinguerlo da un normale intervento parlamentare?”, ha poi chiesto il senatore di Azione sui social media, conoscendo già la risposta.
L’uso improprio dell’IA mette a rischio la democrazia
Il discorso letto da Lombardo in Aula si è rivelato praticamente perfetto, fatta eccezione per un solo “errore nel passaggio sul tema del telelavoro, ma era giusto mantenere anche l’inesattezza”, ammette il senatore.
Con questa mossa Lombardo ha voluto aprire un dibattito serio in Italia sulle implicazioni etiche, economiche e giuridiche dell’utilizzo dell’AI, perché – come egli stesso ha spiegato – “ci sono grandi opportunità e sfide decisive per l’utilizzo dell’AI nel progresso economico e scientifico, ma la politica non può pensare di esserne immune”.
Pertanto, proprio come i numerosi esperti e scienziati preoccupati per il futuro dell’umanità (tra cui anche il Ceo di OpenAi Sam Altman, Geoffrey Hinton e Yoshua Bengio, considerati i ‘padrini’ dell’IA), anche Lombardo ha voluto mettere in guardia da “un utilizzo improprio degli algoritmi di AI” che “può comportare seri rischi per i processi decisionali e per la democrazia”.
La crescita dell’intelligenza artificiale è impressionante e può offrire grandi opportunità in settore economici, strategici e nel progresso scientifico, ma può anche comportare rischi per un utilizzo improprio e manipolativo nella diffusione di informazioni errate o nell’alterazione dei processi decisionali.
“L’importanza di un approccio equilibrato e consapevole nei confronti dell’innovazione tecnologica che consideri sia l’opportunità che i rischi legati all’impiego dell’intelligenza artificiale affinché la tecnologia sia al servizio dell’uomo e del bene comune e non costituisca una minaccia per la nostra democrazia“, ha sottolineato Lombardo durante il suo intervento.
Il precedente in Lombardia
Tuttavia, non è la prima volta che l’intelligenza artificiale sbarca in politica.
Il mese scorso, il Pd ha presentato una legge sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale, scritta dall’intelligenza artificiale stessa.
Il progetto era stato portato avanti da consigliere Samuele Astuti che, come ha successivamente spiegato ai media, aveva presentato due leggi: una scritta da esperti del settore e una da ChatGPT in base al prompt: “Proponi una legge regionale per regolamentare l’intelligenza artificiale”.
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