Nel primo trimestre 2023, UniCredit ha registrato un utile netto di 2,1 miliardi di euro, mettendo a segno il miglior Q1 di sempre e superando le aspettative degli analisti.
La crescita è stata trainata dallo slancio commerciale su tutte le linee di business principali, con un margine di interesse di 3,3 miliardi, commissioni per 2,0 miliardi, costi pari a 2,3 miliardi e rettifiche su crediti di 0,1 miliardi.
I ricavi netti sono cresciuti del 22,3% trimestre su trimestre e del 65,4% anno su anno, grazie alla forza della rete commerciale e ai progressi nella trasformazione industriale.
Le rettifiche sui crediti sono diminuite dell’82,5% trimestre su trimestre, traducendosi in un costo del rischio (CoR) strutturalmente basso pari a 8 punti base nel primo trimestre 2023 e una guidance del CoR invariata, di circa 30-35 punti base per l’anno.
“Per il nono trimestre consecutivo UniCredit ha conseguito risultati finanziari eccellenti, migliorando il livello di redditività e la distribuzione grazie alla capacità di sprigionare il valore intrinseco del gruppo“, ha commentato l’amministratore delegato Andrea Orcel, “Stiamo compiendoprogressi significativi nell’esecuzione del piano strategico e siamo nella seconda fase della nostra trasformazione industriale, stabilendo un nuovo punto di riferimento per il settore bancario. Stiamo rafforzando la rete commerciale e ottimizzando i nostri prodotti e servizi per offrire il meglio ai nostri clienti nel modo più efficiente“.
Unicredit alza le previsioni per il 2023
Grazie ai solidi risultati finanziari e al favorevole contesto dei tassi d’interesse, UniCredit ha aumentato la propria guidance finanziaria per il 2023, con stime più elevate per i ricavi netti, l’utile netto e un minor costo del rischio.
Ora la banca prevede un NII di oltre 12,6 miliardi, ricavi netti superiori a 20,3 miliardi e un utile netto al di sopra 6,5 miliardi, fissando una nuova base di riferimento per il 2024-2025. Inoltre, ha aumentato le ambizioni di distribuzione agli azionisti per l’anno in corso ad almeno 5,75 miliardi.
In aggiunta, Unicredit si aspetta che gli asset ponderati per il rischio siano inferiori a 300 miliardi, con costi totali inferiori a 9,6 miliardi, una generazione organica di capitale di 250 punti base e un costo del rischio ridotto di 30-35 punti base.
“Il basso Costo del Rischio di 30-35 punti base per il 2023, che potrebbe essere ulteriormente ridotto al verificarsi di eventuali sviluppi positivi, è il risultato del nostro solido portafoglio crediti, degli elevati livelli di copertura e dei significativi overlay“, ha sottolineato Orcel.
Unicredit sta accumulando capitale
Durante una conference call con i media, il Ceo di Unicredit ha anche dichiarato che la banca non sta attualmente distribuendo il capitale in eccesso tra i propri azionisti, preferendo invece accumulare le risorse per motivi di prudenza.
Ha inoltre aggiunto che la società deciderà dove destinare il capitale in eccesso entro la fine del Piano strategico attuale. Questa mossa suggerisce che la banca sta adottando una posizione conservativa, accumulando risorse per affrontare eventuali sfide e opportunità future.
Orcel ha anche affermato di non aspettarsi problematiche come quelle viste negli Stati Uniti nel settore bancario, dove si stanno verificando diversi fallimenti.
Alla domanda sull’outlook per il secondo trimestre 2023, il Ceo ha risposto che non si prevedono cambiamenti sostanziali rispetto a quanto visto nel primo trimestre.
Orcel ha inoltre sottolineato che finora l’Europa ha dimostrato una buona resilienza rispetto agli shock esterni e ai periodi di maggiore incertezza.
In ogni caso, Unicredit continua a rimanere cauta su un possibile scenario macroeconomico difficile e si è preparata rafforzando le linee di difesa e adottando azioni preventive per salvaguardare la sua performance futura.
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