Mentre la battaglia tra Microsoft e Google sull’AI si fa sempre più viva, anche il colosso cinese dell’e-commerce Alibaba sale sul treno ad alta velocità dell’Intelligenza Artificiale, proponendo il suo chatbot denominato Tongyi Qianwen che punta a rivaleggiare con il famoso ChatGPT di OpenAI.
Qualche giorno fa, la società ha pubblicato un comunicato stampa nel quale afferma che il nuovo modello AI sarà offerto anche a clienti e sviluppatori per consentirgli di creare delle versioni personalizzate dell’LLM in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza.
Commentando il lancio del nuovo chatbot, il CEO Daniel Zhang ha sottolineato l’importanza di un simile passo, affermando:
“Siamo in un momento di svolta tecnologica guidato dall’intelligenza artificiale generativa e dal cloud computing, e le aziende di tutti i settori hanno iniziato ad abbracciare la trasformazione per stare al passo con i tempi“.
Al momento, il gigante cinese sta invitando le aziende a testare il software attraverso l’unità di cloud computing che offre codici specifici per poter entrare ed esprimere una valutazione. Nel teaser pubblicato venerdì scorso sui social media si legge:
“Ciao, mi chiamo Tongyi Qianwen, questa è la nostra prima volta che ci incontriamo, accolgo con favore il tuo feedback”.
Per il momento, sul sito web ufficiale dell’applicazione figurano solamente delle caselle in cui inserire numeri di telefono e indirizzi e-mail per richiedere un invito, senza alcuna specifica in merito alle modalità con cui il chatbot può essere utilizzato.
Secondo il CEO Daniel Zhang il software verrà rilasciato nel “prossimo futuro” e sarà integrato su tutte le piattaforme di Alibaba, a partire da DingTalk, un software di comunicazione e collaborazione aziendale creato da Alibaba, e Tmall Genie, uno smart speaker con assistente vocale prodotto dalla società.
Nel frattempo ChatGPT è stato di recente protagonista di un blocco in Italia come misura cautelare operato dalla stessa OpenAI in seguito ad alcuni problemi di protezione dei dati personali.
Sebbene sia possibile aggirare il limite a proprio rischio e pericolo utilizzando una semplice VPN, la questione è piuttosto complessa e merita attenzione. In questi giorni il Garante della Privacy si è riunito per valutare le proposte presentate da OpenAI in videoconferenza lo scorso mercoledì.
A quanto pare oggi ci sarà un’altra riunione interna del Garante, dove si proseguirà con l’esame delle misure proposte dalla startup californiana per “rendere il trattamento dei dati degli utenti e degli interessati conforme alla normativa privacy“.