L’intelligenza artificiale (AI) è la nuova punta di diamante delle aziende tecnologiche di tutto il mondo, con molte società come Microsoft e Disney che hanno ridotto i loro investimenti nel metaverso proprio per dare priorità allo sviluppo dell’AI.
Circa due anni fa, il metaverso sembrava il prossimo progetto promettente del settore tech, spingendo il CEO di Facebook Mark Zuckerburg a cambiare il nome della sua azienda in Meta Platforms nell’ottobre 2021.
Quello stesso anno, l’ottimismo nei confronti del progetto, unito alla tendenza generale al rialzo dei titoli tecnologici, catapultò le azioni META ai massimi storici, portando la sua capitalizzazione di mercato a oltre 1.000 miliardi di dollari.
Tuttavia, nel 2022, il titolo non solo ha perso il suo trilione di dollari di market cap, ma con una perdita di circa il 65% è stato tra le azioni dell’S&P 500 con la peggiore performance.
Quell’anno la divisione Reality Labs, sede delle tecnologie e dei progetti metaverse di Meta Platforms, ha perso ben 13,7 miliardi di dollari, mentre i ricavi complessivi dell’azienda sono diminuiti su base annua per la prima volta nella storia.
Sotto la pressione degli azionisti, in particolare di Brad Gerstner di Altimeter Capital, la società di Zuckerberg si è vista costretta a ridimensionare i costi aziendali e a licenziare quasi un quarto della sua forza lavoro, il numero più alto tra i FAANG.
L’azienda ha anche licenziato dipendenti del settore metaverso, segno che sta facendo un passo indietro rispetto al business che Zuckerberg considera un fattore chiave a lungo termine.
Le aziende tech mollano la presa sui progetti del metaverso
All’inizio di questo mese, Meta Platforms ha abbassato di 500 dollari il prezzo del visore per realtà mista Quest Pro, presentato nell’ottobre dello scorso anno, portandolo a 999 dollari.
Sebbene l’azienda abbia dichiarato che il taglio di prezzo fosse finalizzato ad aumentare l’adozione del dispositivo, gli analisti lo considerano un riflesso della debolezza della domanda e dell’aumento della concorrenza.
Tuttavia, Meta Platforms non è l’unica azienda che ha ridimensionato la sua scommessa sul metaverso: secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, la Walt Disney Company ha deciso di licenziare il suo team dedicato al metaverso, creato nel 2022, come parte di una più ampia ristrutturazione aziendale decisa dal nuovo CEO Bob Iger, che porterà a ridurre il numero dei dipendenti di 7.000 unità nei prossimi due mesi.
All’inizio di questo mese, anche Microsoft ha chiuso AltspaceVR, una piattaforma di social VR acquisita nel 2017.
L’AI è la nuova stella polare delle aziende tecnologiche
E mentre Microsoft ha chiuso AltspaceVR e licenziato circa 10.000 dipendenti a livello globale, ha investito miliardi di dollari nel chatbot ChatGPT basato sull’AI della start-up californiana OpenAI.
Negli ultimi tempi è in corso un’apparente guerra per il dominio dell’intelligenza artificiale tra Stati Uniti e Cina, con Baidu che ha recentemente presentato il suo chatbot Ernie come risposta a ChatGPT di OpenAI e a Bard di Google.
Tuttavia, sia Bard che Ernie hanno deluso al debutto e le azioni di Alphabet hanno perso 100 miliardi di dollari di market cap dopo la presentazione di Bard.
Tuttavia, l’intelligenza artificiale sta emergendo come il nuovo campo di battaglia non solo tra Stati Uniti e Cina, ma anche tra le grandi aziende tecnologiche.
Alibaba, ad esempio, ha annunciato che si dividerà in sei attività e che il segmento che si occupa di AI e cloud sarà guidato dall’attuale CEO Daniel Zhang, il che riflette l’importanza del segmento per l’azienda.
Elon Musk considera l’AI “pericolosa”
Mentre molte aziende tecnologiche vedono l’AI come una grande opportunità, l’amministratore delegato di Tesla Elon Musk, che è stato cofondatore della startup OpenAI, e oltre 1.100 leader tecnologici, tra cui il cofondatore di Apple Steve Wozniak, hanno chiesto una pausa sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale, affermando che si tratta di una tecnologia “pericolosa”.
Sebbene il CEO di Open AI, Sam Altman, non abbia firmato la lettera, ha comunque dichiarato di ritenere l’AI “spaventosa” e di temere che ChatGPT possa essere utilizzato per influenzare le elezioni presidenziali statunitensi del 2024.
Ciononostante, quasi tutte le aziende tecnologiche sono piuttosto ottimiste su questa nuova tecnologia e, sebbene ci sia stato un inverno di finanziamenti per molte start-up, i cordoni della borsa delle società di private equity e delle big tech rimangono ben aperti per lo sviluppo di AI di qualità.