Poiché il sistema bancario globale continua a mostrare segni di deterioramento, gli investitori stanno riponendo maggiore fiducia nel Bitcoin e nelle criptovalute.
I tre fattori chiave che stanno determinando l’ascesa delle valute digitali sono: l’incombente decisione della Federal Reserve sui tassi di interesse, il crescente abbraccio dell’Asia al settore delle criptovalute e la recente crisi bancaria.
Questa singolare confluenza di eventi pone le basi per un’argomentazione convincente a favore del potenziale delle criptovalute di sfidare il mondo della finanza.
#FOMC tomorrow pic.twitter.com/exUaZQoC2J
— Crypto Tony (@CryptoTony__) March 21, 2023
L’enigma del rialzo dei tassi della Fed e l’imminente crisi delle banche
Mentre i mercati finanziari mondiali attendono con il fiato sospeso la decisione della Federal Reserve sul prossimo rialzo dei tassi di interesse, si avverte una certa preoccupazione per le potenziali ripercussioni sul fragile settore bancario.
I recenti crolli della Silicon Valley Bank e della Silvergate Bank, insieme alla fusione di UBS con la travagliata Credit Suisse, hanno provocato scossoni in tutto il sistema finanziario globale.
La Federal Reserve si trova ora di fronte a un delicato gioco di equilibri: deve dare priorità alla stabilità bancaria, rischiando di alimentare l’incertezza del mercato, o adottare un approccio più aggressivo per frenare l’inflazione, rischiando di esacerbare la crisi bancaria?
Le conseguenze di questa decisione si ripercuoteranno senza dubbio su tutto l’ecosistema finanziario, con le criptovalute pronte a capitalizzare l’inevitabile volatilità.
Market now thinks there is a higher probability of no hikes at the next FOMC than 25 bps. The economy is getting sick quickly. pic.twitter.com/4BW61xAUeU
— Benjamin Cowen (@intocryptoverse) March 15, 2023
I possibili scenari sono tre:
1. Un rialzo dei tassi di 0 punti base, che darebbe priorità alla stabilità bancaria rispetto al controllo dell’inflazione, creando però una situazione di continua incertezza del mercato;
2. Un rialzo dei tassi di 0,25 punti base, che segnerebbe una continuazione dell’attuale tendenza, senza sorprese per gli operatori di mercato;
3. Un rialzo dei tassi di 0,50 punti base: la FED agirebbe in modo più aggressivo per cercare di contenere l’ostinata inflazione di fondo, ma col rischio di peggiorare i problemi di banche e debitori.
Le ambizioni cripto dell’Asia crescono
Nonostante i venti contrari alla regolamentazione che affliggono il settore delle criptovalute negli Stati Uniti, l’Asia sta emergendo come un terreno fertile per l’innovazione degli asset digitali. Hong Kong, in particolare, sta facendo passi da gigante per diventare il principale hub per le criptovalute.
Con il sostegno di Pechino, gli sforzi di Hong Kong per stabilire un quadro normativo completo per le valute digitali hanno suscitato un notevole interesse da parte delle società cripto di tutto il mondo.
E mentre la città si prepara a consentire agli investitori privati di negoziare token importanti come Bitcoin ed Ethereum, il governo continua a introdurre norme sulle criptovalute e le stablecoin (previste per il 2024), e a lavorare a un regime normativo per gli exchange centralizzati (CEX), la cui entrata in vigore è prevista il 1° giugno 2023.
Attualmente, il 10% delle circa 800 società fintech di Hong Kong si occupa di asset digitali.
L’impegno incrollabile dell’Asia nel promuovere un ecosistema favorevole alle criptovalute in mezzo alle difficoltà normative dell’Occidente è destinato a fungere da potente catalizzatore per l’impennata dei prezzi delle cripto, preannunciando una nuova era di crescita e innovazione nello spazio degli asset digitali.
La crisi bancaria e la rinascita di Bitcoin
Mentre le conseguenze della crisi bancaria continuano a manifestarsi, il Bitcoin è riemerso come un baluardo finanziario in mezzo al caos. Il crollo della Silicon Valley Bank e il conseguente effetto domino su altre istituzioni finanziarie hanno stimolato un rinnovato interesse per la criptovaluta “originale”.
Gli investitori si stanno riversando sul Bitcoin come rifugio sicuro, riconoscendo il suo valore di asset non correlato e resistente all’inflazione.
In effetti, la delicata danza della Federal Reserve statunitense con l’inflazione è un fattore cruciale che potrebbe determinare la futura traiettoria del prezzo delle criptovalute. Lo spettro dell’inflazione incombe, mentre il bilancio della Fed si espande a livelli senza precedenti nel tentativo di evitare che la crisi bancaria vada fuori controllo.
La situazione attuale pone la Banca Centrale di fronte a una scelta di Hobson: rischiare di esacerbare la crisi non fornendo liquidità, o stampare più denaro alimentando le pressioni inflazionistiche?
Con una mossa senza precedenti, le banche statunitensi di medie dimensioni hanno chiesto alla Federal Reserve un sostegno finanziario, per una durata di due anni.
La Fed ha aumentato il proprio bilancio di ben 297 miliardi di dollari, raggiungendo l’incredibile cifra di 8,63 trilioni di dollari nella seconda settimana di marzo. Questa iniezione smisurata di capitale nell’economia, pur essendo un’emergenza, sta inavvertitamente spingendo l’inflazione verso l’alto, annullando tutte le misure di restrizione monetaria adottate negli ultimi sei mesi.
In mezzo a questo pantano, il Bitcoin brilla come un faro di opportunità. Essendo resistente e non correlata all’inflazione, la criptovaluta è salita di un impressionante 68% dall’alba del 2023, con un notevole guadagno del 20% solo nelle ultime tre settimane.
L’enigma della Fed, pur essendo inquietante per le istituzioni finanziarie tradizionali, si è rivelato propizio per il Bitcoin, visto che gli investitori lo considerano un’alternativa sempre più interessante in un clima di incertezza e di preoccupazioni inflazionistiche.