Secondo alcuni documenti di revisione contabile indipendenti, la filiale russa della banca italiana Intesa Sanpaolo ha visto i profitti più che sestuplicati rispetto all’anno precedente, in quanto le sanzioni occidentali sul settore bancario russo hanno dato una spinta improbabile ai finanziatori stranieri.

Dopo che gli istituti di credito russi sono stati sottoposti a pesanti sanzioni occidentali imposte in seguito alla decisione di Mosca di inviare decine di migliaia di truppe in Ucraina lo scorso febbraio, i profitti del settore bancario sono crollati di circa il 90% nel 2022.

Tuttavia, la filiale russa di Intesa San Paolo ha registrato un utile netto di 2,02 miliardi di rubli (26,7 milioni di dollari) nel 2022, rispetto ai 317 milioni di rubli dell’anno precedente, con un aumento del 538%.

Intesa serve solo clienti aziendali in Russia, dove aveva un organico di circa 980 persone quando è scoppiato il conflitto in Ucraina.

L’austriaca Raiffeisen Bank International, una delle banche europee più esposte alla Russia, ha ottenuto più della metà dei suoi profitti l’anno scorso proprio dalla Russia. Tuttavia, sta considerando di uscire dal mercato e sta studiando le sue opzioni.

La maggior parte dell’esposizione iniziale di Intesa verso i clienti russi e ucraini, pari a 5,1 miliardi di euro, era di tipo transfrontaliero, ossia prestiti concessi dalle attività nazionali della banca principalmente a imprese del settore petrolifero e del gas.

L’anno scorso la più grande banca italiana ha effettuato accantonamenti per 1,4 miliardi di euro a fronte delle attività russe, che sono state ridotte fino a rappresentare solo lo 0,3% del totale delle attività della clientela.

UniCredit, che ha attività al dettaglio in Russia e sta lavorando per ridurre la sua esposizione transfrontaliera, a gennaio ha registrato una perdita netta di 220 milioni di euro (235 milioni di dollari) per la sua filiale russa, colpita dall’impennata degli accantonamenti per perdite su crediti, nonostante i ricavi siano più che raddoppiati.

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Intesa ha ridotto drasticamente la sua esposizione nei confronti della Russia

A novembre, l’amministratore delegato Carlo Messina ha dichiarato che l’eliminazione dei rischi russi dal proprio bilancio è costata a Intesa 1,1 miliardi di euro di utili lo scorso anno.

Uscire dalla Russia si sta rivelando difficile per molte aziende, con le restrizioni che stanno bloccando i profitti nel Paese.

Nel frattempo, Mosca ha vietato agli investitori dei cosiddetti Paesi “non amici” – quelli che hanno imposto sanzioni contro Mosca – di vendere azioni bancarie, a meno che il Presidente Vladimir Putin non conceda una deroga.

(1 dollaro = 75,8095 rubli)

(1 dollaro = 0,9366 euro)

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