Quando Elon Musk ha acquisito Twitter ha dichiarato che avrebbe mantenuto al primo posto la libertà di pensiero e di parola sul social network. Le sue posizioni sono state oggetto di contestazioni, spesso anche veementi, soprattutto quando decise di assumere discutibili decisioni in fatto di moderazione dei contenuti pubblicati dagli utenti.
Un anno fa, agli albori del tragico conflitto in Ucraina, Twitter lanciò il sito Onion che permetteva di accedere a tutte le funzioni del social network in modo sicuro, tutelando la privacy dei singoli utenti, e di “bypassare” la censura in Russia, dove il social è stato fortemente limitato dalle autorità.
In pratica, scaricando un browser ad hoc chiamato “Tor” è possibile – o per meglio dire – era possibile entrare nel dark web, rete che include anche siti illegali o criminali, e utilizzata spesso dalle persone solo per restare anonime per ragioni di sicurezza o per accedere a siti censurati dai governi, come nel caso di Twitter in Russia.
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Twitter ha fatto scadere le “cipolle”
No, non si tratta della dispensa o delle doti culinarie di Elon Musk, ma di un problema ben più serio che riguarda la privacy degli utenti di Twitter.
Com’era stato annunciato esattamente un anno fa, la società guidata dall’uomo più ricco del mondo ha lasciato scadere il certificato del suo sito Onion, per cui il servizio Tor non è più disponibile.
Ora, quando si cerca di accedere al sito con un browser che supporta il protocollo Tor compare un avviso che dice che il certificato di verifica dell’autenticità del sito è scaduto. La certificazione è scaduta il 6 marzo, appena due giorni prima del primo anniversario del lancio di Onion.
In questo modo, l’azienda ha quindi soppresso un servizio che proteggeva la privacy e la libertà di espressione degli utenti, ma la cosa più preoccupante è che, al momento, non è chiaro se sia stata una scelta consapevole o una semplice dimenticanza.
Secondo un rapporto di The Verge, il Tor Project ha confermato la scadenza del servizio e che la società di proprietà di Elon Musk non aveva contattato Tor per rinnovare il suo certificato.
Alec Muffett, che ha contribuito al lancio del servizio lo scorso anno, ha spiegato a The Verge tramite un post su Twitter che:
“Le persone che l’hanno costruito, almeno tutte quelle con cui ho interagito, sono tutte andate. Sono abbastanza sicuro che a un certo punto smetterà di funzionare del tutto, a meno che Elon non riprenda interesse.”
Alcuni hanno addirittura ipotizzato che l’interruzione del servizio fosse dovuto agli alti costi di gestione dei server, motivo per cui l’azienda ha lasciato scadere il certificato. Tuttavia, Muffett ha risposto alla decisione di Twitter di chiudere il sito Onion offrendo il suo consiglio per trovare un’alternativa più economica per mantenerlo attivo.
Hey @elonmusk, remediating this is a reasonably straightforward, cheap, and politically popular aspect of the extant Twitter service, running on a small docker tier. I'm happy to advise any Twitter engineers who would like to fix it.https://t.co/DPNKKpw2kX
— Alec Muffett (@AlecMuffett) March 8, 2023
Da quando Musk ha smantellato il team di pubbliche relazioni dell’azienda, i media non sono riusciti a contattare qualcuno all’interno dell’azienda che potesse rispondere ad alcune delle domande relative a questa e altre decisioni. Anche l’account Twitter Safety non ha pubblicato alcun commento in merito alla questione.
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