Per centrare i target finanziari la big tech di Mark Zuckerberg potrebbe annunciare un nuovo round di licenziamenti, che dovrebbe riguardare migliaia di lavoratori.
Secondo le ultime indiscrezioni, i tagli ai posti di lavoro potrebbero partire già nella seconda settimana di marzo, ma la notizia – diffusa dall’agenzia di stampa britannica Bloomberg – non ha ancora ricevuto conferme ufficiali da parte della società proprietaria di Facebook, Instagram e WhatsApp.
Si tratta di un fenomeno che va avanti da mesi e che ha già coinvolto la multinazionale guidata da Mark Zuckerberg: lo scorso novembre l’azienda ha mandato a casa il 13% della forza lavoro, licenziando 11.000 dipendenti, anche in Italia.
All’epoca, l’amministratore delegato della società si era scusato per i licenziamenti, che erano stati i primi nella storia dell’azienda. Contestualmente, ammise che l’azienda aveva commesso un errore nell’assumere una quantità eccessiva di personale, credendo erroneamente che l’elevata crescita registrata nei primi giorni della pandemia sarebbe stata duratura. Col senno di poi sappiamo che non è stato così.
L’anno scorso, per la prima volta, Meta Platforms ha registrato un calo dei ricavi su base annua e, a parte il primo trimestre del 2022, i suoi profitti sono diminuiti in tutti e tre i trimestri dell’anno scorso.
La ristrutturazione decisa da Zuckerberg
Nell’ultimo trimestre del 2022 Meta Platforms Inc. (META) aveva dimezzato gli utili (rimasti comunque sopra le attese degli analisti), zavorrati dai costi di ristrutturazione e dal Metaverso.
A seguito delle ingenti perdite della divisione Reality Labs, sede delle tecnologie e dei progetti metaverse dell’azienda, che nel 2022 ha registrato una perdita operativa totale di ben 13,72 miliardi di dollari, all’inizio dell’anno Zuckerberg aveva promesso agli investitori che il 2023 sarebbe stato un “anno di efficienza” per Meta.
Da allora l’azienda si è infatti concentrata sulla riduzione delle spese generali, sull’interruzione dei progetti che non contribuiscono a rafforzare la sua visione, sul suo core business e sulla ricerca di modi per monetizzare ulteriormente la sua famiglia di app.
Tuttavia, il programma di ridimensionamento dei costi deciso da Zuckerberg arriva in un momento complicato per la big tech, in cui le spese su base annua sono aumentate del 22% a 25,8 miliardi e le vendite complessive sono diminuite del 4% a 32 miliardi. A questo, vanno poi aggiunte le difficoltà dell’attività principale di Meta, la pubblicità online, che continua a pagare le proibitive condizioni di mercato e la concorrenza di aziende del calibro di Amazon e TikTok.
Inoltre, nell’ultima conferenza stampa il numero uno di Facebook ha sottolineato che la principale priorità a breve termine per rafforzare il business dell’azienda è l’intelligenza artificiale (AI), mentre il metaverso e gli hardware AR/VR sono progetti più a lungo termine.
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