Un altro anno, un altro raduno dell’élite globale a Davos per la 53esima edizione del World Economic Forum (WEF), a cui hanno preso parte 2.700 leader mondiali provenienti da 130 Paesi.
Molti spettatori hanno ancora una volta sgranato gli occhi mentre miliardari, dirigenti d’aziende e leader globali pontificavano su argomenti che spaziavano dall’economia globale alla tecnologia e al clima, e professavano di avere tutte le risposte per risolvere i problemi del Pianeta, dimostrando al contempo quanto fossero fuori dal contatto con la gente comune.
Per rallentare il ritmo del cambiamento climatico è necessario intraprendere azioni significative con costi considerevoli a breve termine, secondo la narrazione degli oratori del WEF, molti dei quali sono arrivati a Davos su jet privati, alloggiano in condomini di prestigio e consumano una pletora di beni e servizi di lusso ad alta emissione di CO2 durante il loro soggiorno.
In ogni caso, qualunque sia la vostra opinione sul raduno globale di Davos, almeno le società di asset digitali continuano a lasciare il segno.
Le criptovalute hanno un ruolo meno importante al WEF di quest’anno
Come ogni anno la presenza delle criptovalute è attesa con grande fervore dagli appassionati ma, visti i numerosi problemi vissuti nel 2022, in questa edizione la loro presenza è drasticamente diminuita.
Sebbene la Promenade adiacente al centro congressi principale abbia ancora un certo numero di società di criptovalute che pubblicizzano i loro progetti ai partecipanti di Davos, il numero di quelle presenti è decisamente inferiore rispetto agli anni precedenti, e questo la dice lunga su quanto il settore abbia sofferto.
Tra quelle che hanno preso parte all’evento troviamo Circle, il Global Blockchain Business Council, Casper Labs e la Filecoin Foundation.
“È molto chiaro che il periodo di speculazione sta volgendo al termine e tutte le aziende presenti al WEF sono davvero concentrate su casi d’uso reali“, ha commentato Teana Baker-Taylor, vicepresidente di Circle per la politica e la strategia normativa.
Circle è la società di criptovalute che ha creato e gestito all’estero la stablecoin USDC, basata su Ethereum, ed era presente anche al WEF dello scorso anno. L’USDC è supportato 1:1 dai dollari USA che Circle conserva all’interno del settore bancario tradizionale.
Casper Labs, il creatore della blockchain Casper Network incentrata sulle imprese e alimentata dalla criptovaluta CSPR, è un altro dei partecipanti al WEF di quest’anno. Secondo il capo delle relazioni strategiche dell’azienda, Cliff Sarkin, le cripto-imprese che sono tornate a Davos sono “progetti concreti” e “un vero affare“, rispetto a progetti più speculativi come gli NFT. Sarkin ha aggiunto che:
“È passato più di un anno dal mercato ribassista, quindi credo che lo shock sia stato assorbito e per quelli di noi che sono stati nel settore per anni… sentiamo che questo è il momento di costruire“.
Ha poi affermato di essere “cautamente ottimista” sul fatto che i mercati delle criptovalute abbiano ormai toccato il fondo.
Molta attenzione alle applicazioni blockchain, non solo alle criptovalute
Al di là delle criptovalute, il World Economic Forum di quest’anno ha visto anche uno spostamento dell’attenzione verso i potenziali casi d’uso futuri della blockchain, della finanza decentralizzata (DeFi) e di altri prodotti finanziari speculativi basati sulle crypto (come i token non fungibili -NFT).
Carmen Hutt, tesoriere dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha illustrato un sistema di pagamento blockchain lanciato di recente sulla blockchain Stellar e destinato alla distribuzione di aiuti umanitari in Ucraina.
Secondo Hutt, il passaggio delle donazioni alla blockchain può migliorare “la trasparenza e la visibilità“, aggiungendo che la piattaforma è già pronta per essere operativa e consegnare gli aiuti.
Nel frattempo la Fondazione Solana, Ripple, il Global Blockchain Business Council (GBBC) e altre società crypto si sono unite per creare una nuova iniziativa chiamata Blockchain x Climate Leadership Network (BxC), con l’obiettivo di promuovere le soluzioni contro il cambiamento climatico basate sulla blockchain.
La tecnologia blockchain promette, tra l’altro, di ampliare e democratizzare l’accesso ai mercati globali dei crediti di carbonio, grazie a progetti giovani e innovativi come IMPT.io e C+Charge.
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