Secondo le segnalazioni inviate dagli utenti su DownDetector – una piattaforma online che fornisce informazioni in tempo reale sullo stato di vari siti web e servizi – nella giornata di ieri Twitter ha subito un’interruzione che è durata almeno 5 ore.

In base a quanto riferito, si è trattato di uno dei più grandi blackout del social network dall’acquisizione da parte del magnate Elon Musk, che ha attribuito la causa del malfunzionamento ad alcuni cambiamenti nell’architettura del server di backend dell’azienda.

Le prime segnalazioni di un downtime sono arrivate alle 19:30 ET del 28 dicembre e hanno iniziato ad aumentare un’ora dopo, quando oltre 10.000 utenti hanno riferito di non riuscire a effettuare l’accesso.

Nessun commento da Twitter

La maggior parte dei problemi sono stati riscontrati con la versione web di Twitter, mentre solamente un numero limitato di utenti ha segnalato criticità con l’applicazione mobile e le funzioni correlate, tra cui le notifiche, durante l’interruzione globale.

Alcuni tentativi di accedere alla piattaforma da desktop hanno portato alla comparsa di un messaggio di errore che diceva: “Qualcosa è andato storto, ma non preoccuparti: non è colpa tua. Riproviamo”.

Chi invece è riuscito ad accedere ha trovato contenuti “vecchi”, non caricati in tempo reale. Secondo Downdetected.com, che monitora il traffico della rete, Twitter è diventato inaccessibile intorno all’1.30 (ora italiana). In poco meno di un’ora, il sito ha ricevuto più di diecimila segnalazioni da parte degli utenti, che però hanno iniziato a diminuire dopo circa tre ore.

In risposta a un utente che chiedeva se Twitter fosse gusto, Musk ha affermato di essere ancora in grado di utilizzare il servizio, scrivendo: “a me funziona”. Poco dopo, il nuovo proprietario e CEO di Twitter e Tesla (TSLA) ha twittato:

Abbiamo apportato delle modifiche all’architettura del server di backhand. Ora Twitter dovrebbe risultare molto più veloce.

Tuttavia, nel suo post non ha commentato la questione e non ha nemmeno fatto riferimento ai tempi di inattività segnalati dagli utenti.

Sebbene al momento la piattaforma funzioni normalmente, diversi tentativi da parte dei media di contattare un portavoce di Twitter non hanno prodotto alcun risultato. Secondo diverse fonti, i team di pubbliche relazioni e stampa dell’azienda sono stati smantellati durante la recente ondata di licenziamenti, che ha riguardato anche la sezione che si occupava della sicurezza del social.

Tuttavia, prima che Musk dimezzasse il personale, mandando via circa 3700 dipendenti, la piattaforma aveva già sperimentato uno dei più lunghi “blackout” della sua storia, con l’accesso negato a milioni di utenti per quasi un’ora.

Per il momento, l’account ufficiale dell’assistenza di Twitter non ha pubblicato alcun commento sui malfunzionamenti di ieri e non ha fornito alcuna informazione sull’accaduto.

Il cambiamento è la normalità per Elon Musk

Non è la prima volta – e probabilmente non sarà l’ultima – che Twitter va in tilt o presenta dei problemi. Tuttavia, gli esperti hanno avvertito che la decisione di Musk di licenziare migliaia di dipendenti, tra cui un nutrito gruppo di ingegneri e sviluppatori di software, avrebbe causato una certa instabilità nei sistemi del social.

Oltre all’architettura dei server, il nuovo proprietario ha apportato diverse modifiche al funzionamento della piattaforma e all’azienda stessa. Ad esempio, ha introdotto un nuovo sistema per ottenere un account verificato, uno status che ora può essere ottenuto iscrivendosi a Twitter Blue.

In aggiunta Twitter ha iniziato ad applicare politiche anti-doxxing, come la sospensione degli account di alcuni giornalisti di alto profilo che nelle scorse settimane avevano intenzionalmente pubblicato informazioni sugli spostamenti di Musk e altri dettagli simili sulla piattaforma di social media.

Secondo il CEO (ancora per poco) di Twitter, le sue azioni seguono un’agenda che “presumibilmente” promuove la libertà di parola all’interno di Twitter. La sua argomentazione è che la piattaforma è stata utilizzata da funzionari governativi ed ex membri del team come strumento per plasmare le narrazioni sociali.

Queste argomentazioni sono perlopiù sostenute dalle informazioni contenute nei cosiddetti “Twitter Files“, che rivelano come i massimi dirigenti della società abbiano gestito questioni delicate come le campagne di disinformazione COVID e l’attacco al Campidoglio degli Stati Uniti avvenuto nel gennaio 2021.

Un’altra priorità di Musk al momento è quella di rendere Twitter un’impresa redditizia, visto che ha investito miliardi dalla sua fortuna e ne ha presi altri in prestito per acquisire l’azienda, aumentandone di conseguenza le spese finanziarie in misura significativa.

Raggiungere questo obiettivo nel breve termine potrebbe non essere facile per il miliardario, dato che gli investitori pubblicitari stanno evitando la piattaforma da quando è subentrato, perché temono che le sue azioni apparentemente irregolari e imprevedibili possano ritorcersi contro di loro e danneggiare l’immagine dei loro marchi.

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