Nel pomeriggio di mercoledì 30 novembre la Banca Centrale Europea (BCE) ha espresso una forte critica nei confronti del Bitcoin, affermando che la maggiore criptovaluta per capitalizzazione di mercato è sulla “strada dell’irrilevanza”.
In un post sul blog intitolato “Bitcoin’s last stand”, il direttore generale della BCE Ulrich Bindseil e l’analista Jürgen Schaaf hanno scritto:
“Il valore di Bitcoin ha raggiunto il picco di 69.000$ nel novembre 2021, prima di scendere a 17.000$ a metà giugno 2022. Da allora, il valore è oscillato intorno ai 20.000$.
Per i sostenitori di Bitcoin, l’apparente stabilizzazione segnala una pausa sulla strada verso nuove vette. Più probabilmente, tuttavia, si tratta di un ultimo sussulto indotto artificialmente prima della strada verso l’irrilevanza.”
Hanno poi aggiunto che questo era già prevedibile prima che FTX fallisse e mandasse il prezzo di BTC ben al di sotto di 16.000 dollari.
Nel frattempo Vijay Ayyar, vicepresidente dello sviluppo aziendale e internazionale presso l’exchange di criptovalute Luno, ha avvertito che il rimbalzo è probabilmente solo uno dei tanti rally del trend ribassista. “Questo è solo un nuovo test ribassista”, ha detto alla CNBC.
Le osservazioni dei funzionari della BCE arrivano proprio nel momento in cui il settore delle criptovalute è reduce da uno dei fallimenti più catastrofici della storia, ossia il crollo di FTX, un’exchange valutato 32 miliardi di dollari. Inoltre, quest’anno il mercato è stato ampiamente in crisi a causa dell’aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.
Nell’articolo Bindseil e Schaff affermano anche che le transazioni reali in Bitcoin sono “complicate, lente e costose”, mentre quelle con Lightning Network sono facilissime, immediate ed estremamente economiche.
Infine concludono dicendo che “Bitcoin […] non dovrebbe essere legittimato” e “il settore finanziario dovrebbe diffidare dei danni a lungo termine derivanti dalla promozione degli investimenti in Bitcoin”. Anzi, aggiungono che “l’impatto negativo sulle relazioni con i clienti e il danno reputazionale all’intero settore potrebbe essere enorme una volta che gli investitori in Bitcoin avranno subito ulteriori perdite”.
Molti analisti, invece, ritengono che l’insolvenza di FTX accelererà la regolamentazione delle valute digitali, soprattutto dopo che Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea (BCE), ha nuovamente ribadito la necessità di sottoporre le criptovalute al controllo normativo dell’Unione europea (UE).
Inoltre, la BCE ha di recente annunciato l’elaborazione di un disegno di legge, chiamato Markets in Crypto Assets (MiCA), che affronta gli aspetti chiave delle criptovalute, come la protezione dei consumatori, l’antiriciclaggio (AML), l’impatto ambientale e la responsabilità delle imprese.
Tuttavia, Bindseil e Schaff hanno affermato che è importante non confondere la regolamentazione con un segno di approvazione.
“In primo luogo, queste tecnologie hanno finora creato un valore limitato per la società, indipendentemente da quanto grandi siano le aspettative per il futuro. In secondo luogo, l’uso di una tecnologia promettente non è una condizione sufficiente per considerare un valore aggiunto un prodotto basato su di essa” – hanno dichiarato.
Hanno anche sollevato preoccupazioni per le scarse credenziali ambientali di Bitcoin. Le basi tecniche della criptovaluta sono tali da richiedere un’enorme quantità di potenza di calcolo per verificare e approvare nuove transazioni. Ethereum, la rete rivale di BTC, è recentemente passata alla proof of stake (PoS) per generare token e garantire il funzionamento della rete stessa, protocollo che secondo i sostenitori ridurrà il suo consumo energetico di oltre il 99%.
“Questa inefficienza del sistema non è un difetto ma una caratteristica”, hanno affermato Bindseil e Schaff. “È una delle peculiarità per garantire l’integrità di un sistema completamente decentralizzato”.
Sebbene non sia la prima volta che la BCE solleva dubbi sulle valute digitali, il mercato non ha reagito a questo articolo e lo ha semplicemente ignorato poiché rivela una conoscenza superficiale dell’argomento da parte degli autori, nessuno dei due esperto di criptovalute né tantomeno di Bitcoin, e sembra essere scritto solo per sconsigliare alla finanza tradizionale di offrire servizi ai loro clienti relativi agli investimenti in BTC.
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