Le azioni statunitensi si sono lentamente riprese a novembre e ora, con l’avvicinarsi di dicembre, molti stanno scherzosamente paragonando la prossima riunione della FED prevista in prossimità delle feste natalizie a una sorta di raduno di Babbo Natale. Ecco cosa dicono gli esperti a tal proposito.
Durante la recente ripresa, abbiamo assistito a una certa divergenza nei titoli statunitensi: mentre i mercati più ampi si sono ripresi, molti nomi del settore tecnologico, come FAANG, hanno perso forza. Anche i dati economici statunitensi sono stati contrastanti. Tuttavia, i mercati si aspettano che la Fed rallenti il ritmo dei rialzi dei tassi a partire proprio da dicembre.
A dire il vero, finora nel 2022 le speranze di una Fed più “accomodante” non si sono concretizzate, tenendo conto anche del fatto che il suo presidente, Jerome Powell, ha avvertito in più di un’occasione che una fine anticipata del ciclo di inasprimento potrebbe non essere una strategia prudente.
Tuttavia, i verbali della riunione di novembre hanno riacceso le speranze che la banca centrale statunitense possa finalmente allentare la pressione e ridurre almeno il numero di rialzi dei tassi.
La prossima riunione della Fed è prevista per dicembre
Nel verbale della riunione di novembre della Fed, pubblicato all’inizio della settimana, si legge: “Una sostanziale maggioranza dei partecipanti ha ritenuto che un rallentamento del ritmo di aumento sarebbe presto opportuno”. E ha aggiunto: “Un ritmo più lento in queste circostanze consentirebbe al Comitato di valutare meglio i progressi compiuti verso i suoi obiettivi di massima occupazione e stabilità dei prezzi”.
La prossima riunione del FOMC è prevista per il 13-14 dicembre e molti la considerano un evento chiave che potrebbe favorire o frenare un “rally di Babbo Natale”.
La Fed giocherà a fare Babbo Natale nel 2022?
A dire il vero, quest’anno la Fed è stata tutt’altro che un Babbo Natale per i mercati. In più occasioni, Powell ha deluso le speranze di un cambio di rotta della Federal Reserve. Dopo la riunione del FOMC di novembre, il presidente ha dichiarato: “La questione di quando moderare il ritmo degli aumenti è ora molto meno importante della questione di quanto alzare i tassi e di quanto a lungo mantenere la politica monetaria restrittiva”.
Tuttavia, dai verbali della riunione del mese scorso è emerso che i membri del FOMC riconoscono l’impatto ritardato della propria politica monetaria. Diversi indicatori economici anticipatori stanno infatti lanciando un segnale d’allarme per l’economia statunitense e molti economisti prevedono una recessione l’anno prossimo, anche se poco profonda.
Powell ha sostenuto che i rialzi dei tassi della Fed potrebbero portare a una recessione, ma ha anche sottolineato che l’istituto non sta cercando di forzarla. Sebbene la recessione colpisca la maggior parte dei settori economici, alcuni investimenti sono in gran parte a prova di recessione.
Jim Cramer prevede un rally di Babbo Natale a dicembre
Jim Cramer è tra coloro che sostengono l’idea di un rally di Babbo Natale quest’anno. Ha detto: “I grafici, come interpretati dal leggendario Larry Williams, suggeriscono che il rally di Babbo Natale arriverà in città il mese prossimo e dovete prepararvi, altrimenti potreste rimanere indietro”.
Nel frattempo, i mercati si aspettano che la Fed aumenti i tassi di 50 punti base sia a dicembre che a febbraio. I tassi attuali sono del 3,75-4% dopo sei rialzi consecutivi nel 2022. Un altro rialzo di 100 punti base porterebbe i tassi al 5%, il massimo degli ultimi anni.
Detto questo, oltre alla quantità di rialzi dei tassi, i mercati sono ora interessati a sapere per quanto tempo la Fed li manterrà a questi alti livelli prima di un eventuale taglio. Sebbene molti analisti prevedano un rally di Babbo Natale nel 2022, ritengono anche che i titoli statunitensi rimarranno deboli nel corso del 2023 proprio a causa dell’aumento dei tassi di interesse.
Anche Morgan Stanley ritiene che i mercati azionari USA toccheranno il fondo nel primo trimestre del 2023 e ha dichiarato che l’S&P 500 dovrebbe scendere fino a “3.000 dollari”. Tuttavia, Mike Wilson, Chief US Equity Strategist di Morgan Stanley, ha affermato che il crollo potrebbe essere una buona opportunità di acquisto.
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