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Questa mattina alle ore 10 il premier Giorgia Meloni presenterà in conferenza stampa le misure adottate nella tarda serata di ieri in Consiglio dei Ministri per quanto riguarda la Legge di Bilancio 2023, la prima dell’era Meloni.

Tra le novità principali di questo provvedimenti si segnala Quota 43, la flat tax fino a 85 mila euro, il taglio del cuneo fiscale (fino a 30 mila), la decontribuzione fino a 6mila euro su assunzioni under 36 e un particolare provvedimento che verrà applicato sulle plusvalenze relative alle criptovalute e a tutto il comparto blockchain.

Il Governo prepara la stretta sulle crypto

Secondo quanto riportato, il Governo Meloni punta a intervenire sulla tassazione delle plusvalenze derivanti dalle criptovalute e da tutte le altre attività legate al settore blockchain.

Stando alle ultime, per i “guadagni” dall’attività di trading criptovalute si imboccherà la strada della tassazione come redditi diversi di natura finanziaria. Ma ci saranno novità anche per le imprese che hanno tra i loro investimenti anche quelli relativi agli asset crypto. Ad ogni buon conto la tassazione sulle criptovalute sarà rivista con l’imposta sostitutiva al 14%.

Sino a ieri la regolamentazione del prelievo era stata affidata a risposte a interpello delle Entrate con una sostanziale equiparazione alle valute estere.

Con questo provvedimento, anche il Governo italiano punta a mettersi in regola rispetto a quelle che sono state le recenti direttive approvate anche dal Parlamento Europeo.

Giova ricordare che lo scorso ottobre, l’UE aveva adottato una risoluzione per un miglior uso della blockchain per combattere l’evasione fiscale, e per far sì che gli Stati membri coordinino in modo migliore la tassazione delle criptovalute. Si tratta di una risoluzione che stabilisce un quadro per raggiungere entrambi gli obiettivi proposti di utilizzo della blockchain.

Per quanto riguarda la tassazione delle criptovalute la risoluzione afferma che questi asset dovrebbero essere soggetti ad una tassazione equa, trasparente ed efficace, invitando inoltre le autorità a prendere in considerazione un trattamento fiscale semplificato per i piccoli operatori economici e le piccole transazioni. L

Tutti i provvedimenti della manovra

Tutte le forze politiche che appoggiano il Governo Meloni si sono detti soddisfatti degli accordi raggiunti. Da Forza Italia, che rivendica l’aumento delle pensioni minime (da 523 a circa 600 euro) alla Lega, le cui istanze sono state accolte. Soprattutto, la cosiddetta “Quota 103”, ossia il sistema per cui si potrà andare in pensione con 62 anni d’età e 41 di contributi versati.

Sempre in ambito pensionistico, cambia “opzione donna”, vale a dire il calcolo che consente alle lavoratrici (con almeno 35 anni di contributi), di ottenere un trattamento pensionistico con requisiti notevolmente ridotti.

Ma tra i provvedimenti richiesti a gran voce dalla Lega c’era anche la flat tax (aliquota del 15% con un’estensione fino ai redditi pari a 85 mila euro, per le partite Iva).

Dal 2024 stop al Reddito di cittadinanza

Dal 1 gennaio 2024 il Reddito di cittadinanza verrà abrogato per tutti – occupabili e non – e sarà sostituito da una nuova riforma.

L’ipotesi di una cancellazione immediata del RdC da inizio 2023 (che avrebbe permesso di risparmiare 1,8 miliardi) è apparsa troppo radicale. Alla fine il governo ha deciso di ridurre questa finestra a otto mesi e il beneficio si perderà già al primo rifiuto, anche di un impiego per pochi giorni. Il risparmio atteso è stimato di 734 milioni di euro.

Flat tax e Assegno Unico per i figli

La flat tax viene confermata con una novità: il regime fiscale forfettario al 15%, con soglia di reddito aumentata passerà da 65mila a 85mila euro, e verrà introdotta anche una flat tax incrementale il 15% che si applicherà sull’incremento rispetto al maggiore dei redditi dichiarati nei tre anni precedenti.

Arriva una maggiorazione dell’assegno unico anche per chi ha il primo figlio: secondo quanto si apprende oltre al raddoppio della maggiorazione forfettaria dell’assegno unico universale per i nuclei numerosi a partire dal terzo figlio (che passerebbe quindi da 100 a 200 euro), arriverà un sostegno rafforzato anche per il primo figlio.

Decontribuzione e multe stradali

Una decontribuzione fino ad un massimo di seimila euro per le aziende che intendono assumere a tempo indeterminato giovani under 36 che hanno già un contratto a tempo determinato.

Lo sgravio si applica anche per i percettori del Reddito di cittadinanza. Nella manovra entra anche una norma per bloccare l’automatismo previsto dal Codice della strada, che da gennaio 2023 farebbe scattare un aggiornamento al rialzo degli importi delle multe stradali.

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